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Plauto, Plinio e Columella parlano già di vino cotto nei loro scritti. All’epoca, veniva usato perfino dagli imperatori romani come bevanda di fine pasto. Quella del vino cotto è una storia secolare, da ricollegarsi ad uno dei primi metodi di trasformazione delle uve coltivate, utilizzato già dai Piceni nell’area geografica che gli antichi Greci denominavano Enotria (Italia, terra dei vini).
Da sempre considerato il simbolo dell’ospitalità, veniva tirato fuori nelle migliori occasioni. Addirittura la leggenda tramanda che gli arti dei bambini venivano inumiditi dal vino cotto per irrobustirli. Non solo, esso veniva usato frequentemente come rimedio nella cura di molti malanni come tosse, raffreddore, eritemi, eczemi e soprattutto come bevanda riscaldante.
La ricetta di David Tiberi è ancora quella di una volta, tramandata da generazione in generazione. Per produrre vino cotto basta essenzialmente portare a “bollitura” (ma temperatura massima di 60°!) il mosto, che si riduce del 30-50% tramite evaporazione. In questa fase viene anche effettuata la schiumatura tramite la quale avviene l’eliminazione delle proteine. Una volta raffreddato, il mosto avrà acquisto tre caratteriste importanti che lo distinguono dai vini passiti: avrà conservato la sua acidità, la sua densità proteica (grazie alla schiumatura) e non avrà batteri “morti” (grazie alla bollitura).
Una fase cruciale per la produzione di Vino Cotto è rappresentata dall’invecchiamento, che per l’azienda Tiberi avviene in botti di oltre 40 anni. L’etichetta utilizzata sulle bottiglie di Vino Cotto Tiberi ha più di 100 anni in cui vi si legge: “VINO COTTO STRAVECCHIO MARCA OCCHIO DI GALLO”, poichè storicamente si diceva che il Vino Cotto, per essere buono, deve avere un colore uguale al colore dell’occhio del gallo.
Un ettaro di filari, alternati a Verdicchio, Trebbiano, Montepulciano e Sangiovese, rappresenta il punto di partenza del Vino Cotto Occhio di gallo. La zona è quella di Loro Piceno, tra Macerata e Ascoli Piceno. E proprio qui, il vino cotto ha una storia antichissima…
Da provare da solo, in abbinamento a cioccolato, panettone, frutta secca o formaggio stagionato. Perfetto come un regalo “gustoso”, garante di una tradizione millenaria.
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Abbinamento | Cioccolato, Dolci secchi e crostate, Formaggi stagionati, Panetttone e Pandoro, Pasticceria con la crema |
Formato | 50 cl |
38,00€
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